Sant’Antonio Abate, la leggenda del fuoco
Sant’Antonio Abate è il protettore degli animali. La ricorrenza di sant’Antonio Abate è il 17 gennaio.
Sant’Antonio Abate, la leggenda del fuoco
Le leggende fiorite attorno alla figura del santo egiziano sono innumerevoli. La leggenda del fuoco ha tante versioni, tutte molto suggestive. In un tempo lontano, gli uomini erano rimasti senza fuoco perché il demonio se ne era impossessato. Non sapendo come sopravvivere, gli uomini chiesero aiuto al santo dalla barba bianca. Antonio Abate, in compagnia del suo porcellino, raggiunse l’Inferno e vi entrò. Mandò il suo amico animale ad infastidire i diavoli mentre lui mise il suo bastone vicino ad una torcia in modo che prendesse fuoco. Raggiunto il suo scopo, il santo richiamò il suo porcellino ed insieme uscirono velocemente. Finalmente gli uomini avevano nuovamente il fuoco.
Sant’Antonio Abate, protettore degli animali
Antonio Abate è un santo taumaturgo. Il 17 gennaio si benedicono gli animali, sia domestici che no, e le attrezzature agricole. In passato, era consuetudine tenere nelle stalle un’immagine del santo egiziano.
Secondo la leggenda, la notte del 17 gennaio gli animali parlerebbero ma gli uomini non devono ascoltare, per non incorrere nella sfortuna.
In Italia, la festa di sant’Antonio Abate è molto sentita. In molte regioni, come per esempio la Sicilia ed il Friuli Venezia Giulia, si accendono dei falò che hanno lo scopo di allontanare il male. Inoltre, si preparano pani tipici e dolci, come le ciabatte tipiche dell’Emilia Romagna.
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